ALBO D'ORO DEL SENATO ACCADEMICO

Vogliamo qui ora ricordare in modo particolare gli illustri  compagni, che con noi in questi anni hanno costituito l’Accademia dei Gatti magici e con la loro fama sono  stati garanti della serietà e del valore culturale della nostra azione accademica, ma poi purtroppo ci hanno lasciato. Hanno raggiunto quel “ mondo originario “ dove sole, luna, comete e stelle brillano incontaminati e dove i gatti del nostro passato, liberi dai vincoli materiali, corrono, saltano, sonnecchiano e giocano in beatitudine eterna.  

BALTHUS

DARIO BELLEZZA

GEORGE LOUIS BORGES

LAURA BETTI

WILLIAM BURROUGHS

CAMILLA CEDERNA

ULRICH KLEVER

LUCE D'ERAMO

LEONOR FINI

ENRICHETTA LEOSPO

ROSSELLA MANCINI

LOUIS NUCERA

FRANCESCO PENNISI

ADRIANA PINCHERLE

MIRELLA RODRIGUEZ LO SAVIO

GIORGIO SAVIANE

LORENZO VESPINIANI

MARCO VISCONTI

JOSE' MOINAUT

BALTHUS

Balthasar Klossowski de Role, noto con il nome di Balthus, è nato a Parigi nel 1908, figlio di genitori di origine polacca, in esilio, entrambi attivi in ambiente artistico. Crebbe a diretto contatto con i più grandi pittori da Derain, Marquet, Villard, Bonnard, Matisse, Masson, Mirò e scittori e poeti come Rilke, Artuad, Camus, Malraux, uomini di cinema come Fellini. Dopo molti viaggi in Italia, dove si appassiona all’arte del Rinascimento, si da alla pittura, ma sin dall’infanzia aveva disegnato con grazia istintiva e volontà tenace. Era ancora adolescente quando Rilke, pieno di ammirazione,ne presentò l’album dei disegni in cui narra la storia del gatto Mitsou, trovato nella gioia e perduto fra le lacrime, e il cui fantasma frequenta ossessivamente la sua opera. Molti altri gatti,  da lui amatissimi, appaiono nelle sue opere, famose fra tutte la serie de “ Le chat au miror”.

Nel 1961, Balthus accetta con entusiasmo la missione eccezionale che gli affida Andrè Malraux, Ministro della Cultura in Francia, di restaurare e dirigere Villa Medici, sede  dell’Accademia di Francia in Roma (“ sono felice di essere di nuovo a Roma, città bellissima” ) Il suo mandato durò più di quindici anni in questo prestigioso luogo dell’arte francese in terra italiana e fu certamente l’epoca più feconda e benefica della vita di Balthus.

Dal 1976, lasciata Roma, si stabilì a Rossinière nel Cantone svizzero del Vaud. Là , nella profonda serenità del paesaggio montuoso, in un bellissimo chalet, chiuso nella sua grande solitudine interiore, ha continuato a dipingere, con la stessa sensibilità e con la stessa serenità, lentamente, senza fretta, senza contare i giorni come se avesse davanti a sé l’eternità, sino a questo primo anno del terzo millennio.

L’Accademia dei Gatti Magici si propone di celebrare solennemente in questo Anno Accademico Balthus,  Maestro Accademico e Premio Internazionale Gatti Magici per la Pittura.

 

DARIO BELLEZZA

Nato a Roma nel 1944, narratore e poeta che, pur nella presenza di importanti esempi quali Sandro Penna e Pier Paolo Pasolimi, dimostra un carattere di assoluta originalità, componendo con raffinatezza, grazia e ironia, in una ineliminabile contraddizione tra volontà di rifiutare il quotidiano e consapevole impossibilità di oltrepassare i limiti. Tutti hanno conosciuto la sua “ attitudine “ e il suo amore per i gatti spesso randagi come lui.

“ Gatti, occhi

che m’accogliete al mio ritorno

velato; occhi perfetti

dove l’universo scioglie

un’ultima canzone d’amore.

Parola insensata ormai

Alla mia vita distrutta”.

(Dario Bellezza)

 

LAURA BETTI

 

Natalina

« E' morta a 22 anni! E non voleva perché voleva morire con me, insieme. L'avevo capito benissimo. E continuavo a dirle "Ma come faccio? Non posso adesso... devo fare ancora delle cose..."
Lei invece, quando ha visto che non riusciva a convincermi, che comunque non potevo morire con lei in quel momento, oramai quasi cieca, si è suicidata. La vide Macaluso che stava di fronte: appena sono uscita lei ha guardato a lungo la porta e poi si è rotolata giù dal quinto piano. Comunque ha aspettato che uscissi perché non voleva che io la vedessi così debole e vinta. Non si chiamano felini. Sono delle signore e dei signori. »

(Laura Betti)

 

WILLIAM  BURROUGHS

Nato a St. Louis nel 1914, è scomparso nel 1997. Scrittore statunitense, ribelle alla famiglia e alla educazione alto-borghese ( frequentò Harvard e studiò medicina a Vienna), nel secondo dopoguerra vagò in tutto il mondo, vivendo tra emarginati e sbandati. Ha scritto molti libri, tra cui il “Gatto in noi “ uscito per la prima volta a New York nel 1986 in una edizione a tiratura limitata e poi nel 1992 in ampia diffusione.

“Sarà probabilmente una sorpresa per molti – scrive Giuseppe Bernardi - scoprire che Barroughs, l’efferato cantore di saghe che si svolgono in terre mutanti e in cui l’umanità è una sopravvivenza arcaica , ha anche scritto uno dei più delicati e percettivi libretti che conosciamo sui gatti, anzi più precisamente sul gatto come compagno psichico. Gatti bianchi, gatti arancione, gatti persiani, gatti amati, gatti di strada, gatti soprannaturali come piccoli dei del focolare, creature con un che di felino, un che di umano, un che di  ancora inimmaginabile frutto di unioni arcane e lontanissime che l’Autore si sente chiamato a revocare e a proteggere come un benefico guardiano: sono questi i protagonisti a cui Burroughs da la parola. La sua voce diventa piana, pur mantenendo una vibrazione inquietante. E l’affinità immediata fra l’Autore e questi esseri appare palese, ancor più di quella con altri suoi personaggi. Le storie, le osservazioni hanno una naturalezza carica di intensità, forse in queste pagine Burroughs ha nascosto un’allegoria,  visitando il suo passato come una sciarada gattesca”.

“ Il gatto non offre servigi. Il gatto offre se stesso.Naturalmente vuole cura e un tetto.Non si compra l’amore con niente. Come tutte le creature pure, i gatti sono pratici”

(William Burroughs)

 

CAMILLA CEDERNA

Nata a Milano nel 1921. Giornalista e scrittrice italiana, si è affermata con inchieste, note di costume brillanti e spregiudicate, irridenti profili di personaggi celebri imponendosi all’attenzione del grande pubblico per la sua verve fustigatrice e per l’attrattiva di una scrittura raffinata e colta, sarcastica e di forti tensioni morali. In una lunga conversazione ci parlò a lungo dei suoi gatti amatissimi.

“Lo sanno tutti da sempre che io sono una gattolica, che ho sempre amato i gatti, e non quelli chic e aristocratici,. Le mie sono state sempre gatte qualsiasi e tutte femmine, oltretutto intelligenti e consolatorie: sono state sempre le mie compagne di vita! “                   

                                                                                                   (Camilla Cederna) 

 

LUCE D'ERAMO

Luce d'Eramo è nata a Reims e si è laureata in Lettere e in Storia a Filosofia. Ha sempre condiviso la casa con gatti che l'hanno gentilmente ospitata, su alcuni dei quali, come Pipcio e la Puffa, ha pubblicato racconti. E' autrice di saggi anche in volume, come L'opera di Ignazio Silone ( 1960 ) e Cruciverba politico ( 1974 ). Tra i suoi romanzi che sono sei, tre hanno personaggi felini ispirati alle maggiori compagne della sua vita : Partiranno (1986, ed.Oscar 1988 ) dove la gattina siamese Miciola abita nel Bronx con l'extra-terrestre Presi, Ultima luna (1993, ed.Oscar 1977 )dove le gatte nere Isude e Luna passeggiano per tutto il libri, Una strana fortuna (1977 ) dove la gatta Ciuppa è l'amica più cara della zia Edda che l'ha teneramente raccolta per strada. " A proposito della grande scrittrice Luce d'Eramo - scrive Marina Alberghini Pacini commemorandola su Il manifesto - vorrei ricordare anche il suo grande amore per i gatti, che considerava creature superiori agli uomini e che nei suoi libri sono spesso comprimari o figurano nella dedica. Lucetta era Accademica dei Gatti Magici, e un suo splendido racconto Sotto la palma figura nella Antologia Il sofa delle fusa, promossa dall'Accademia dei Gatti Magici…Poco prima di morire mandò all'Archivio Storico dell'Accademia, la Felinoteca, un interessantissimo documento con estratti de Il manifesto degli anni '70-'80 con scritti di Rossana Rossamda ed altri intellettuali sulla cultura del gatto. Lucetta non mancava mai, pur nelle sue tristi condizioni di salute, alle manifestazioni dell'Accademia, dove era accolta come ospite d'onore e dove nelle sue conferenze sosteneva sempre che per lei i gatti erano degli extra-terrestri. Chissà, forse ne avrà avuta confrma…."

 

LEONOR  FINI

Nata in Argentina, dopo la giovinezza trascorsa in Italia dove cominciò a dipingere, approdò a Parigi negli anni 30. Definita “surrealista senza scrupolo” per vocazione e formazione, sviluppò il gusto per la simbologia onirica e del fantastico, risolte in delicata eleganza decorativa.

E’ fin troppo facile prevedere che questa grande artista avrebbe conosciuto, vissuto  e capito la magia del gatto, la sorprendente capacità di questa straordinaria creatura di farsi amare, di affascinare, di ispirare. E’ stata membro dell’Accademia dei Gatti Magici col titolo di Maestro Accademico e le è stato assegnato il Premio Internazionale Gatti Magici per la Pittura.

Ciò che mi stupisce sempre è che essi avrebbero potuto restare dei piccoli felini indomabili e crudeli come i loro selvaggi fratelli dalle orecchie sempre appiattite. Lo penso spesso nel sentire i loro aguzzi artigli, nel vederne le zanne affilate. Ma Colui che muove il modo li ha voluti accessibili, amici e spesso tremanti di dolcezza. A volte con la gola rossa spalancata, la gobba, la coda a spazzolone, lo sguardo fisso e feroce si tramutano nei più terribili draghi d’Oriente. Ma basta che io posi la mano sulla loro fronte, sulla gola, la immerga nella pelliccia ed eccoli ridiventati i più leali e fedeli messaggeri mustacchiuti di un paradiso che forse non abbiamo completamente perduto…”

(Leonor Fini)


disegno di Leonor Fini tratto da "Chats d'Atelier"
(c)Guy Pieters & Jacques Carpentier

 

guazzo di Marina Pacini

ROSELLA MANCINI

Nata in Puglia, si trasferisce a Roma, dove lavora, studia e scrive poesie.

Ha pubblicato Momenti e fluttuazioni, poesie con prefazione-saggio di Aldo Capasso – Ed.Bèrben 1950  ( edizione francese: Ce qui demeure, ce qui s’èoule, 1952 ) , Il sogno di Adamo, odi e sonetti tradotti da J. Keats – Ed. Caschina 1955, L’ulivo e la Puglia, poemetto in prosa – Bari 1960, Madre, mia figlia, poesie con prefazione di Adele Cambria – Ed. Ventaglio 1986, Gatti e code, poesie con prefazione di Luce d’Eramo – .Ed. Rossi e Spera 1989, Gatti stellari e terrestri, curato,illustrato e presentato da Marina Alberghini Pacini:   Gatti e Poeti- E’ da sempre un amore forte, un profondo legame che si basa sulla affinità,la comprensione, lo straordinario potere di intuizione che hanno entrambi di un mondo parallelo al nostro e incredibilmente più ricco…Anche Rosella Mancini, una delle più grandi poetesse del nostro tempo, non ha voluto mancare all’appuntamento con il grande Ispiratore. Nella straordinaria sapienza della sua cadenza ritmica giungono a noi, da spazi onirici, gatti surreali e teneri a un tempo, storici , eppur metafisici. Stellari e terrestri, appunto”.

 “Spettro di luce

balena l’arco

dell’iride cangiante

miriade astrale di pietre preziose

gatto stellare

e terrestre che esalti in ostensori

i colori degli occhi cristallini

 a te il cielo confida

quanto spalanca il mondo”

(Rosella  Mancini)


 

LOUIS NUCERA

Louis Nucera aveva tre passioni: la letteratura, i gatti e la bicicletta. E’ su questa che ha trovato la morte il 9 agosto 2000,ucciso da un automobilista ansioso di arrivare, lui che amava tanto godere con calma l’ attimo fuggente…

Louis Nucera era un tipo originale. Di origine italiana e di modesta estrazione aveva cominciato a scrivere a quaranta anni. Nel 1970 aveva avuto il Grand Prix de l’Académie française per la Letteratura. Le sue amicizie (Picasso, Kessel, Cioran, Boudard, Brassens ecc.) non gli avevano dato alla testa e si era sempre sentito vicino alla gente semplice.

L’altra sua passione erano i gatti .Ha loro consacrato molti libri come “Le Greffier”, (Julliard 1971), “ Les Chats il n’ y a pas de quo fouetter un homme “(Juillars 1971) “Chats” (Fixot 1987) e “Sa Majesté le Chat-Carnet de notes d’un amoureux” (Archipel 1992).

Ha scritto di loro : »Un giorno una fata prese la bacchetta magica della domenica, fece un gesto : era nato il gatto. La bellezza è una forza .Ha un immenso potere sull’ uomo. In preda all’ entusiasmo,sparito ogni senso critico,egli fa del piccolo felino il suo compagno preferito. Questo amore io lo condivido in pieno. Louis Nucera, settantaduenne, viveva a Nizza con la moglie Suzanne e i suoi due gatti, Monsieur Caruso, nero, e Mademoiselle Divine, tigrata a pelo lungo.

 

FRANCESCO  PENNISI

Compositore è nato ad Acireale nel 1934 ed è scomparso a Roma nel 2001.E’ autore di molte partiture cameristiche e sinfoniche. Alcune sue opere di teatro musicale sono state commissionate ed eseguite dalla Biennale di Venezia, dal Teatro Comunale di Bologna, dalla Fonazione Gulbenkian di Lisbona. La sua musica è edita soprattutto da Casa Ricordi. Poco più che clandestina , l’attività grafico-pittorica è sta oggetto di due grandi mostre: all’Accademia Americana di Roma (1973) e sempre a Roma al Goethe Institut (1995)

E’ Accademico di Santa Cecilia, Accademico Filarmonico Romano, Socio corrispondente dell’antica Accademia Siciliana dei Dafnici e degli Zelanti, nonché dal 1996 Accademico del Gatti Magici. H amato e vissuto con molti gatti, ultima la Gatta Maomao.

“Ora, cara Maomao, io ho voluto raccontarti questa bella storia di cinquantadue anni fa, una storia vera, per ricordarti che nel vostro mondo gattesco ci sono stati e ci sono certo ogni giorno episodi di ardimento, di coraggio, di intelligenza, di intraprendenza che a noi umani, spesso pavidi e pieni di preoccupazione, ci riempiono di grande ammirazione e ci sorprendono. Storie delle quali tu dovresti sentirti orgogliosa e alle quali tu dovresti riferirti nelle invitabili difficoltà della vita…Io capisco che la gabbietta è una specie di prigione temporanea e capisco che fare duecento chilometri chiusi come in un cellulare della polizia non è certo piacevole, ma sai benissimo che il disagio è necessario per arrivare a destinazione: ti divertirai tanto, come sempre, tra  le siepi e i fiori, dove hai tutti i tuoi angoletti di ombra, di mezz’ombra, di sole, i nascondigli, le postazioni per vedere la sera la volpe  o il tasso disgraziato che mangia i rizomi degl’iris! E poi per noi non è che sia una piacevole litania! Abbiamo calcolato che viaggiando a cento all’ora, riesci a dire miao venticinque volte al chilometro: cinquemila miao quando saremo arrivati! E non è che se accendo la radio a pieno volume ti rassegni. Gareggi incrollabile con Carla Henius e con l’Orchestra della Suddeutsher Rundfunk! “

                                                                                                    ( Francesco Pennisi )

 

ADRIANA PINCHERLE

Nata a Roma nel 1906. Pittrice “moderna” antiaccademica, attratta dalla tradizione spadiniana,ma più ancora nelle aule della Scuola libera del nudo, da Scipione, da Mafai e dalle loro giovanili e incandescenti ascensioni espressionistiche. Cresciuta sulla scorta di quella tradizione familiare alle arti, che spingerà il fratello , sotto lo pseudonimo di Alberto Moravia, alle lettere, la si può considerare l’ultima rappresentante di quel momento glorioso della pittura italiana , che va sotto il nome di “Scuola Romana “.

Ha dipinto quadri con gatti suoi e dei suoi amici, ma li ha amati tutti per le loro qualità, la loro bellezza, l’affettuosa compagnia che le hanno fatto sempre.

 

GIORGIO SAVIANE

Veneto, nato nel 1916, viveva a Firenze da più di quarant’anni e i fiorentini lo consideravano uno del loro, quando è scomparso nel 2001.

Si contano di lui undici romanzi e quattro libri di racconti, che lo hanno reso famoso nel campo della letteratura in Italia e all’ estero. Nel 1993 fu nominato Accademico Dei Gatti Magici.

Da sempre circondato di gatti , ha lasciato la sua bellissima adorata certosina Orsetta.

“ L’uomo ama il gatto non certo per la sua mansuetudine, piuttosto per l’indipendenza che lo fa rimanere animale mai umanizzato anche nella casa più signorile dove semmai si fa servire dai domestici! E’ proprio la sua regalità cui è disposto, ogni tanto, ad abdicare che lo rende animale più adorato. O il più sfuggito da chi, ma è raro, ha per il gatto l’intollerabilità che gli deriva dall’inconscia paura della tigre “

(Giorgio Saviane)   

 

 

LORENZO VESPINIANI

E' nato a Roma nel 1924. Pittore italiano, i suoi primi disegni sono influenzati dal secondo espressionismo, dal segno corrosivo di G.Grosz e O. Dix.
Le stesse tematiche di impronta neorealista sono svilupate, a partire dal 1956, in chiave di nuova figurazione, con valori che continuano ad essere caratterizzati dall'impegno civile e dalla riflessione esistenziale.
E' stato eletto Accademico Dei Gatti Magici e nel giorno del suo insediamento, ricordando il suo apprezzamento per i valori di bellezza, creatività, libertà ispirati dal gatto, ha ripetuto, condividendolo, il discorso di presentazione di Sergio Zavoli: "Ho sempre avuto a che fare con gatti molto diversi da quelli, per così dire, archetipi, cioè comuni e, al tempo stesso esemplari ma tutti a loro volta accomunati, ai miei occhi, da un chè di straordinario: la loro presenza, tolleranza, disincanto, amore per la libertà, senza mai pormi casi di coscienza, ma soltanto una voglia di bene, perchè tra noi era nata quella cosa di cui parla Giordano Alberghini, cioè la Conoscenza che è il principio dell'amore".


litografia di Lorenzo Vespiniani (1992)

 

 

MARCO VISCONTI

Marco Visconti è nato a Milano nel 1920 ed è scomparso a Roma nel 1995. Regista teatrale e radiotelevisivo, ha al suo attivo centinaia di lavori tra regie e copioni ed ha messo in scena in importanti  teatri italiani opere liriche da Mozart a Kurt Weill. Ha pubblicato quattro libri di poesie: Sera con la ragazza ( Ubaldini, 1948 ); Ferragosto e Commiato Ubaldini, 1950 ); Poesie  (Collana  “ Lo Specchio” Mondatori, 1953 ) Una ricerca (Collana “ Lo scrigno “ Mondatori, 1968 ) e le traduzioni di Prometeo Incantato di Eschilo ( in La Fiera Letteraria, 1953 ) ; dell’ Ifigenia in Aulide di Euripede ( Einaudi, 1955 ) e per la RAI del Filottete di Sofocle e de Il Ciclope di Euripide.

Marco Visconti è stato grande signore nell’esistere e nello scrivere. Trasfondeva in ogni attività i segni di una cultura radicata e profonda, una filosofia della vita che si percepiva al di là di una costante vena di malinconia.

Le sue poesie sui gatti, pubblicate postume nel libro Il micio si è sdraiato sulla luna ( Ed. Periferia,1977 ) possono dare  di lui un accenno che orecchie sensibili sapronno interpretare.

“ La libertà ( tu gatto ce lo insegni )

si paga a caro prezzo

e tu, gatto, l’apprezzi più degli uomini “

( Marco Visconti )

 

JOSE' MOINAUT

E' nato a Bruxelles il 5 Agosto 1937, sotto il segno del Leone. Chansonnier, regista e interpreta tra 2 dischi fonografici e poi si dedica alla letteratura. Il suo primo romanzo autobiografico "Un piano sur les nouages" (1985), gli vale il plauso di Michelle Bataille. Nel 1987 pubblica "Historie du Chat et des Hommes, una ricerca accurata e documentatissima sui miti e leggende di ogni epoca legate al Gatto".

E' console per L'Accademia dei Gatti Magici per il Belgio. Nel 1988 pubblica una raccolta di testi "Cronique dell'ere du Chat". Dal 1989 al 1991 collabora al mensile "D'un Chat l'autre". Ha pubblicato nel 1998 "Historie du Chien et des hommes". Ha in preparazione "Le dieu Chat" e "Verseau felin".

Vive con sua moglie e Gaspard gatta europea raccolta e creduta un maschio alla quale ha dedicato una poesia e con Muni, europeo nero come la notte, figlio di Gaspard. Ha raggiunto il Parnaso Felino nel 2008.

 
Jose' Moinaut


 

torna alla Home Page